Tabella Riassuntiva delle Principali Novità ESG 2025
Normativa / Strumento | Contenuto Principale | Data Entrata in Vigore / Applicazione | Note principali | Fonte |
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Direttiva (UE) 2022/2464 (CSRD) | Obbligo di rendicontazione ESG esteso a grandi imprese e PMI quotate; introduzione ESRS; assurance limitata | Dal 2024 (con proroghe) | Estensione soglie, digitalizzazione report, obbligo di doppia materialità | |
Decreto Legislativo 125/2024 (Italia) | Recepimento CSRD; obblighi di attestazione; sanzioni amministrative pecuniarie | 2024 | Adeguamento nazionale, responsabilità amministratori | |
Direttiva (UE) 2025/794 (“Stop the clock”) | Proroga di due anni per l’entrata in vigore degli obblighi CSRD e CSDDD | 17 aprile 2025 | Obbligo per grandi imprese dal 2028, per PMI quotate dal 2029; recepimento entro fine 2025 | |
Pacchetto Omnibus (2025) | Semplificazioni e riduzioni degli obblighi ESG; innalzamento soglia dipendenti a 1.000; rimozione sanzioni legali | 2025 (in corso di recepimento) | Riduzione del numero di imprese soggette, stop responsabilità civile, riduzione obblighi due diligence | |
European Sustainability Reporting Standards (ESRS) | Standard obbligatori per la rendicontazione ESG, con versione semplificata per PMI | Dal 2024 (proroghe al 2028/29) | Uniformità e comparabilità, digitalizzazione, principio doppia materialità |
Report: Le Novità Chiave della Rendicontazione ESG nel 2025
1. Introduzione
Il 2025 rappresenta un anno cruciale per la rendicontazione ESG in Europa e in Italia, segnato dall’entrata in vigore di importanti normative e dall’adozione di misure di semplificazione. Le imprese sono chiamate a confrontarsi con requisiti più stringenti ma anche con un calendario più flessibile, volto a facilitare la transizione verso modelli di business sostenibili.
2. Quadro Normativo Europeo e Italiano
La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), recepita in Italia con il D.Lgs. 125/2024, amplia il numero di imprese obbligate a redigere report ESG, introducendo gli standard europei ESRS e l’obbligo di revisione indipendente limitata. Tuttavia, con la Direttiva (UE) 2025/794, nota come “Stop the clock”, l’UE ha prorogato di due anni le scadenze per l’entrata in vigore degli obblighi, spostando l’obbligo per le grandi imprese al 2028 e per le PMI quotate al 2029.
Il Pacchetto Omnibus del 2025 introduce ulteriori semplificazioni, come l’innalzamento della soglia minima di applicazione da 250 a 1.000 dipendenti, la rimozione della responsabilità civile per mancata due diligence e la riduzione degli obblighi per le PMI.
3. Principali Novità sui Requisiti di Rendicontazione ESG
3.1 Estensione e Riduzione del Perimetro
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L’obbligo riguarda ora solo le imprese con almeno 1.000 dipendenti e determinati parametri economici, riducendo drasticamente il numero di soggetti obbligati.
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Le PMI non quotate sono escluse dall’obbligo ma possono aderire volontariamente a uno standard semplificato.
3.2 Proroghe e Tempistiche
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Le scadenze sono state spostate per dare più tempo alle imprese per adeguarsi.
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Le imprese devono comunque iniziare a predisporre i sistemi di raccolta dati ESG fin da subito.
3.3 Standard ESRS e Digitalizzazione
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Gli ESRS definiscono in dettaglio le informazioni da fornire, con focus su ambiente, sociale e governance.
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La rendicontazione dovrà essere digitalizzata in formato XHTML/XBRL per garantire accessibilità e comparabilità.
3.4 Due Diligence e Responsabilità
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Il Pacchetto Omnibus elimina la responsabilità civile per mancata due diligence e riduce gli obblighi per il settore finanziario.
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Viene semplificato il coinvolgimento della catena di fornitura, limitando l’effetto a cascata sugli operatori più piccoli.
3.5 Assurance e Controlli
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È obbligatoria una revisione indipendente “limited assurance” sui dati ESG.
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Nuovi standard internazionali per l’assicurazione della sostenibilità entreranno in vigore nel 2026.
4. Impatti Operativi per le Imprese
Le imprese devono:
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Implementare sistemi di raccolta dati ESG affidabili e integrati nei processi aziendali.
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Formare il personale e aggiornare le procedure interne.
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Collaborare con revisori legali specializzati in ESG.
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Monitorare l’evoluzione normativa e adeguare tempestivamente i report.
5. Prospettive e Conclusioni
Il 2025 segna una fase di transizione verso una rendicontazione ESG più rigorosa ma anche più gestibile. Le semplificazioni e le proroghe offrono un margine di manovra, ma la direzione è chiara: la sostenibilità diventa un elemento imprescindibile per la competitività e la trasparenza aziendale.
Le imprese che sapranno anticipare i cambiamenti e integrare efficacemente i requisiti ESG nei propri modelli di governance avranno un vantaggio strategico significativo.
Approfondimento: Obblighi ESG dal 2025
Contesto Normativo
Dal 2025 entrano in vigore in Italia e in Europa nuove regole che ridefiniscono gli obblighi di rendicontazione ESG, con l’obiettivo di migliorare la qualità, la trasparenza e la comparabilità delle informazioni fornite dalle imprese.
Principali Obblighi
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Rendicontazione secondo gli ESRS: le imprese soggette devono adottare gli standard europei che dettagliano le informazioni ambientali, sociali e di governance da comunicare.
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Digitalizzazione e interoperabilità: i report devono essere pubblicati in formato digitale, con marcatura elettronica, per facilitare l’accesso e l’analisi da parte di investitori, autorità e stakeholder.
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Assurance indipendente: i dati ESG devono essere verificati da revisori legali con competenze specifiche, garantendo affidabilità e prevenendo il greenwashing.
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Doppia materialità: le imprese devono valutare sia l’impatto delle proprie attività sull’ambiente e la società, sia come i fattori ESG influenzano il loro modello di business.
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Coinvolgimento della catena del valore: è richiesto di rendicontare rischi e impatti anche lungo la filiera, con limiti di proporzionalità per le PMI.
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Proroga e semplificazioni: grazie alla Direttiva (UE) 2025/794 e al Pacchetto Omnibus, le scadenze sono posticipate e gli obblighi ridotti per molte imprese, in particolare per le PMI.
Impatti per le Imprese
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Necessità di adeguare i sistemi di raccolta dati e reporting.
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Maggiore coinvolgimento degli organi di governance nella definizione e controllo delle strategie ESG.
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Incremento delle risorse dedicate alla formazione e compliance.
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Opportunità di migliorare la reputazione e l’accesso a capitali sostenibili.
Sfide e Opportunità
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Le imprese devono affrontare la complessità normativa e tecnologica.
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La trasparenza e la qualità delle informazioni ESG diventano fattori chiave per la competitività.
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Le semplificazioni normative aiutano a contenere i costi e favoriscono l’adesione.